venerdì 12 febbraio 2010

L'italia non e' un paese per giovani

Leggevo Gianluca Dettori qui (da leggere tutto):

Un esempio emblematico di politica economica (ndr: nazionale), riguarda l’annuncio recente del Fondo Nazionale per l’innovazione, una sorta di super SGR finalizzata ad investire in imprese italiane ‘innovative’, laddove la semantica di questo termine è tutta da specificare. La misura esclude infatti per ora start-up tecnologiche e venture capital, in quanto parla di aziende target tra i 15 e i 150 milioni di euro di ricavi.

[...] Dopo aver riempito di retorica gli annunci di una apertura verso una moderna politica industriale si ricade nell’eterna chiusura verso il nuovo. Il private equity viene anteposto agli investimenti in nuove imprese che fanno realmente innovazione.

Ma anche qui il segnale è univoco e preciso: l’Italia non è un paese per giovani con voglia di intraprendere veramente.

Pur essendo condivisibilissime le parole di Gianluca, e tra l'altro sostenute da dati oggettivi, mi sono chiesto se la caratteristica della situazione italiana, non sia da imputare agli italiani stessi, piuttosto, e non al Sistema, che semmai sarebbe quello che gli italiani si sono scelti e cuciti addosso, decenni dopo decenni.

Ieri sera si discuteva con Sergio, se ci sono nella storia italiana recente (ma anche passata) grandi figure di uomini che si sono veramente fatti da soli, muovendo contro l'intero mondo ostile, compreso il sistema politico economico nostrano. Non qualche figura eroica, emergente isolata dal buio di svariati secoli, e che ci ammonisce severa, in posa bronzea, in qualche piazza cittadina: ma figure di uomini in carne ed ossa che hanno costruito imprese, amministrato citta', risolto gravi stituazioni quotidiane...

Non e' che il tratto che caratterizza gli italiani rispetto ad altri popoli, nel bene e nel male, e' quello di avere coraggio solo quando ci si sente in tanti, e che in nome di questa coalizione, per puro spirito opportunistico, sono pronti a sacrificare i propri ideali e la spinta all'emancipazione come individuo ? In questo senso l'Italia non sarebbe un paese per giovani, che invece hanno l'animo dei conquistatori di un mondo che ancora non fa loro spazio.

Se fosse cosi', la genesi e la floridita' di questo attuale Sistema nazionale, sarebbe presto spiegata... E se fosse cosi', da quale momento della nostra storia ci deriverebbe questo tratto ? E che storia ci aspetta allora, nel futuro ?


1 commento :

GinoTocchetti ha detto...

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